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Edimburgo – 13 anni dopo

29 Luglio 2014 by Alessandra Corona 5 commenti

Vi avviso subito, è un post stralungo, solo per veri temerari 😀

La storia tra me ed Edimburgo nasce 13 anni fa, proprio di questi tempi. Ero al terzo anno di università e ho avuto la possibilità di fare un viaggio studio in questa città meravigliosa, di cui all’epoca sapevo poco e niente. Anzi, proprio niente. Avevo solo 22 anni, era il mio primo viaggio all’estero, perciò mi sono preparata al viaggio “da ventenne”, non come adesso, che pianifico tutto per filo e per segno, spesso molto prima della partenza. All’epoca stavo già con Max, perciò conoscevo i suoi gusti e sapevo che prima o poi sarei tornata, perché lui avrebbe amato quei posti. Figuriamoci, un invasato di Braveheart, di spade, castelli e armature come lui, non può non amare la Scozia. E così, finalmente, quest’anno ho avuto l’occasione di regalargli questo viaggio a sorpresa, in occasione del suo compleanno. Ecco una piccola photo-gallery della sera in cui ha scoperto che lo avrei portato a Edimburgo…

Meraviglioso <3
E adesso, partiamo!
Ormai, l’unica opzione per partire da Roma è con Ryanair, l’unica a effettuare voli diretti. Non ho scelta, devo volare con gli irlandesi, che se va tutto bene, bene, altrimenti sei abbandonato a te stesso. Per fortuna va tutto bene. 
Arriviamo a Edimburgo alle 12:35, e il tempo che ci accoglie è questo:

Ho già detto che era luglio? Del resto lo sapevo, avevo visto le previsioni, e poi mi ricordavo benissimo che lì il tempo è “ballerino”, quindi non esiste (o quasi) un giorno senza pioggia. Ma va bene così, l’importante è esserci, tanto siamo muniti di ombrelli e stivaletti. In pratica ho fatto la stessa valigia che avevo a Lisbona a febbraio -.-‘
Raggiungiamo l’hotel con il comodissimo Airlink. L’hotel che ho scelto, il Motel One Royal Mile, è in pieno centro, tra il Royal Mile e i giardini di Princess Street, la location perfetta per girare a piedi. Visto che arriviamo proprio a ora di pranzo, dobbiamo pur nutrirci di qualcosa, e per fortuna io so già dove andare. Il vantaggio di girare una città che già si conosce! L’hotel si trova proprio all’incrocio con Cockburn Street, via che conosco molto bene, perché c’è un mini localino dove andavamo spesso a mangiare a pranzo, dopo la scuola. Vendono solo ed esclusivamente PATATE. E’ il Baked Potato Shop. 

Scopro che è diventato vegetariano, ma il concetto non cambia: ti riempiono una mega patata cotta al forno con quello che vuoi tu. Io scelgo il mio condimento preferito, il coleslaw, l’insalata di cavolo. Max opta per i baked beans. 

Subito dopo pranzo, usciamo dal locale, facciamo 50 metri e ci troviamo sul Royal Mile, il cuore pulsante di Edimburgo. Il “miglio reale” è chiamato così perché si estende dal palazzo di Holyrood, sede estiva della regina d’Inghilterra, al Castello di Edimburgo, che si trova sulla collina. Oltre a essere una bellissima via, è anche piena di locali, pub, negozi, monumenti, splendide chiese e palazzi storici. Decidiamo di salire verso il castello. Il tempo per ora ci assiste, è riuscito il sole e fa anche caldo. Alla fine, ci spingiamo fino al castello, e nonostante le nubi minacciose, visto che (ancora) non piove, decidiamo di visitarlo subito, visto che domani andremo a Stirling. Meglio cogliere l’attimo!

L’ingresso costa veramente tanto, ma il castello è grande e bello, ne vale la pena. Consiglio di prendere le audioguide, 2 pound in più non cambiano la vita! Mentre giriamo per i meandri del castello, non posso fare a meno di ammirare Max. Sembra un bambino in un negozio di giocattoli! Io, d’altro canto, man mano ricordo cose che non pensavo di ricordare, mi vengono in mente aneddoti e tanti, tantissimi ricordi. Proprio verso la fine, quando ormai abbiamo finito di visitare il castello, cambia il vento e inizia a piovere di brutto. Ci rifugiamo nella caffetteria, dove – informazione di servizio – servono dolci senza glutine. Non li ho assaggiati, ma avevano un ottimo aspetto!
Dopo il castello, riscendiamo lungo il Royal Mile e vaghiamo un po’ senza meta, finché non siamo costretti a entrare da Top Shop, perché QUALCUNO si è dimenticato il giacchetto a casa e ha urgente bisogno di una felpa -.-‘ Visto che Top Shop è su Princess Street, una bellissima via commerciale che ha da un lato i negozi e dall’altra dei meravigliosi giardini, ne approfittiamo proprio per fare un giro nel parco, dove c’è anche il monumento a Sir Walter Scott, e dove volendo si può salire per ammirare il panorama. Dopo aver gironzolato un po’ e scattato qualche foto, passiamo alla stazione (che si trova proprio lì di fronte e di fronte all’hotel ^^) per vedere gli orari dei treni per Stirling, per organizzarci per domani. In stazione adocchio il Pasty Shop: devo fermarmi e assaggiare un pasty! Il Cornish pasty è una specie di panzerotto ripieno di carne, patate e non so che altro, super pepato e servito BOLLENTE. Rischiamo l’ustione, ma ci piace 😀

Decidiamo di fare una breve sosta in hotel, per una doccia veloce e prepararci per la serata. Decidiamo di cenare al The Royal Mile. Fantasia portami via! Io prendo un salmone con verdure, Massi prende delle salsicce. Onestamente non siamo soddisfatti della cena, si poteva sicuramente fare di meglio. Per fortuna la birra è buona, ci consoliamo con quella ^^ Dopo cena, ho proprio voglia di un dolcetto, e mentre passeggiamo adocchio un micro locale dove c’è scritto sulla vetrina DEEP FRIED MARS BAR. 

Io in fila!

Quasi mi prende un colpo! Mars fritto? MIO! Non voglio sapere cosa ci hanno fritto in quell’olio, probabilmente è lo stesso usato per il fish&chips, ma chi se ne frega, si vive una volta sola. Non posso descrivere com’era. E’ una cosa che va provata e basta, almeno una volta nella vita! Comunque la mia voglia di dolce è soddisfatta e il fegato ringrazia.

2° giorno
Cominciamo la giornata col piede giusto. Ci vuole una bella colazione nutriente. L’hotel la servirebbe pure, ma non è inclusa, così decidiamo di andare in un posticino che sta proprio dietro l’hotel e che avevamo adocchiato ieri, The Crafters Barn. Bando alle ciance, Max ordina subito una Full Scottish breakfast, per me pancake al cioccolato con salsa al cioccolato. Il tutto ovviamente accompagnato da litri di caffè, la cameriera quasi non ci crede. Che si pensa, noi siamo caffeinomani, e poi ci servono le energie giuste per affrontare la giornata a Stirling! La full scottish prevede circa un milione di cose, tra cui un paio di uova fritte, toast col burro (che mangio regolarmente io perché il mio amore sa che lo adoro <3 ), baked beans, pomodori e funghi grigliati, una bella salsiccia e haggis, che forse è meglio non sapere cos’è… ma se proprio lo volete sapere, è un insaccato di interiora di pecora condito con cipolle, un sacco di pepe e altre spezie. Giuro, è buono, basta non pensare troppo a com’è fatto, ma tanto neanche ve ne accorgete perché di solito lo servono a fettine. I miei pancake a confronto della colazione di Max erano poca cosa, almeno all’apparenza, visto che erano una bella pila, pieni di cioccolato e panna!

Finita la lauta colazione e con l’intenzione di non pranzare (e così sarà infatti), ci avviamo verso la stazione di Waverly. I treni per Stirling partono circa ogni mezz’ora, quindi prendiamo il primo utile, verso le 10. Ah sì, nonostante fossimo usciti alle 8:30, per la colazione c’è voluta quasi un’ora ^_^ La stazione è bella e ben tenuta, brulica di pendolari essendo lunedì, ma non si vedono le scene di panico alle quali assistiamo normalmente da queste parti. Stendiamo un velo pietoso che è meglio. Arriviamo a Stirling dopo un’oretta. Il tempo non è male, le solite nuvolette grigie, ma tutto sommato c’è il sole e si sta bene, anche se ha rinfrescato un po’. Dalla stazione, raggiungiamo facilmente il castello. Basta seguire le indicazioni che si trovano per strada o la mappa gratuita che si può prendere al punto informazioni della stazione. Stirling è una cittadina piacevole da visitare, mi ricorda Bruges, è veramente un amore, e il castello molto bello. Bellissimo anche il cimitero monumentale sottostante e la chiesa. Finito di visitare il castello e dopo aver fatto la foto di rito sul trono, torniamo verso il centro città, dove prendiamo un panino, giusto per non arrivare troppo affamati a cena. Il bello della Scozia e un po’ di tutto il Regno Unito, è che ovunque ci sono panetterie o alimentari che vendono panini pronti, freschi di giornata e confezionati, ripieni di cose come insalata di pollo, insalata di tonno o prosciutto e pomodori… insomma, c’è l’imbarazzo della scelta, e trovo che siano un’opzione perfetta per risparmiare qualche sterlina (2 panini e un’acqua ci sono costati 3 sterline circa) e mangiare comunque una cosa buona. 
Dopo il panino decidiamo di raggiungere il monumento dedicato a Wallace, visto che mio marito se lo sogna da sempre. Si trova a circa 5 km dal centro, e per raggiungerlo dobbiamo prendere un autobus. L’auto ci lascia letteralmente in mezzo alla campagna e da lì ci dice che dobbiamo proseguire a piedi… carino! Non esistono a quanto pare autobus che portino direttamente su, il che è un po’ assurdo, ma non ci facciamo scoraggiare e ci incamminiamo verso la meta. E’ una bella scarpinata, anche perché fatalità proprio oggi la navetta che porta dalla biglietteria fin sopra al monumento è fuori servizio, quindi ci tocca fare a piedi pure l’ultimo tratto, tutto in salita e in mezzo al bosco. Non vi dico che gioia! Arrivati su, non contenti, dobbiamo ovviamente salire in cima. E allora, via, si riparte, saliamo i 246 scalini che ci separano dalla cima! E’ un’ammazzata notevole, lo ammetto, però la vista è splendida e il monumento interessante, se amate il genere. Certo è che William qui non me ce vedrà più XD

Selfie con William!

Il pomeriggio facciamo ritorno col primo treno utile a Edimburgo. Breve sosta in hotel e poi cena. Abbiamo già deciso di andare in un pub che ci aveva ispirato, sempre sul Royal Mile. Si chiama Albanach. Il pub è carino e caratteristico, un po’ come tutti i pub qui, e il menu promette bene, ma anche stasera, si poteva fare di meglio. Massi prende un cosciotto di agnello con purè di patate. Buono, molto tenero, ma onestamente poteva essere un po’ più saporito. Stessa cosa per il mio spezzatino alla birra con verdure. Insomma, non restiamo completamente soddisfatti, ma non mangiamo neanche malissimo. Decidiamo però di concederci il dolce. Ordiniamo una chocolate fudge cake e uno sticky toffee pudding. Sulla torta niente da ridire, buona, anche se la migliore in assoluto per me resterà sempre quella mangiata nel mio localino preferito a Dublino. Lo sticky toffee pudding, d’altro canto… beh, come dire? Mi stavo sentendo male per quanto era buono. Umidità e consistenza perfette, caldo al punto giusto, appiccicoso al punto giusto e servito con una ottima custard. In questo momento vorrei non aver mangiato lo spezzatino per ordinarne un’altra porzione, ma mi contengo, non voglio fare la sprocedata, anche se già so che me ne pentirò. 

Dopo cena, passeggiatina e birretta in un altro pub, il Whiski Bar. Moooolto carino e caratteristico, c’è anche la musica dal vivo, ed è il luogo perfetto per assaggiare un buon whisky, visto che siamo nella patria del whisky, appunto 😀 Non lasciatevi intimorire dalla lista, è davvero lunga. Se non siete esperti, come noi, andate a naso o a simpatia, o semplicemente fatevi consigliare dal bravissimo barman 😉

3°giorno
Il 3° e ultimo giorno ci svegliamo così:

Del resto, il tempo finora ci ha graziato, se non contiamo le 3450987 pioggerelline – le famose shower scozzesi – che ci hanno accompagnato questi giorni. Oggi piove di brutto, quindi lo stivaletto e l’ombrello aperto sono d’obbligo. Come consuetudine ormai, per la colazione andiamo nel nostro localino preferito. La cameriera è diventata quasi un’amica, e appena ci vede ci chiede se vogliamo taaaanto caffè come ieri! Oh, quanto mi piace entrare in un locale e fare come nei film: “Il solito, grazie!”. A parte il caffè, però, oggi cambiamo. Max si fa fare un paio di uova strapazzate, bacon e toast, per me oggi uova alla Benedict. Una bomba!

Il programma di oggi prevede la visita al cane più famoso di Edimburgo: Greyfriars Bobby, un cagnolino rimasto sulla tomba del proprio padrone per 14 anni, fino alla sua morte <3 Di Bobby si può ammirare oggi la statua, e se siete da quelle parti, non perdete il cimitero poco più avanti. E’ un luogo suggestivo e a tratti vagamente inquietante, dove si dice ci siano spiriti e fantasmi. Noi non li abbiamo visti, ma vista l’atmosfera secondo me potevano benissimo esserci, soprattutto nella zona delle prigioni… brr! Poco prima della statua di Bobby, scendendo dal Royal Mile, sulla destra incontrate un luogo… ehm… magico! Si tratta dell’Elephant House Cafè, che per alcuni sarà un locale come un altro, ma per gli invasati di Harry Potter come me, è un posto favoloso! Si tratta infatti del locale in cui JK Rowling ha scritto il primo romanzo di Harry Potter. Non vi dico che emozione entrare e stare seduta su una sedia dove magari era stata seduta anche lei… lo so, chi non è amante di Harry non mi capirà e mi prenderà per folle, a tutti gli altri dico: se andate a Edimburgo, non potete non andarci. Fra l’altro, il caffè che servono è davvero davvero buono e l’atmosfera è molto piacevole, viene voglia di restare a chiacchierare per ore o magari a leggere un libro! 

Ma la nostra tabella di marcia è serrata, quindi dopo il caffettino e le foto di rito, puntiamo verso la parte bassa del miglio reale, nientepopodimeno che Holyrood Palace, la sede estiva di Sua maestà! A metà strada ci fermiamo anche a contemplare la mia vecchia scuola. Che ricordi! Dopo la visita del palazzo dentro e fuori, ci incamminiamo verso Calton Hill, da dove si gode di un panorama meraviglioso, fra le altre cose, anche se oggi dobbiamo vederlo sotto la pioggia scrosciante. Da Calton Hill riscendiamo verso Princess Street e mi infilo in una libreria. Ci potrei stare delle ore, ma so che devo darmi una mossa, così dopo aver agguantato un libro di Lorraine Pascale – Baking Home Made Easy – a 4,99£ e un altro a soli 2£, posso ritenermi soddisfatta. 

Si è fatta ora di pranzo, la colazione era abbondante, ma abbiamo un languorino, e così ci infiliamo da KFC, che non sarà tipico, ma visto che qui in Italia non c’è, quando possiamo una puntatina ce la facciamo sempre! Dopo una cofana di polletti fritti, annuncio al mio amore che – tipo gita – il pomeriggio sarà libero, ovvero dedicato allo shopping. Eh sì, finora ho preso solo due libri, il mio bottino non può essere così magro! Il mio shopping chiaramente è di stampo culinario, manco a dirlo. Il mio obiettivo in particolare è il golden syrup, che qui non trovo e che richiedono in tremila ricette. Dopo una luuunga ricerca, finalmente trovo – nascosto su Princess Street – un Marks & Spencer. Da fuori sembra minuscolo, ma poi entri e ti si apre un mondo. Manco a dirlo che mi sarei comprata tutto, ma riesco a darmi una regolata. Agguanto solo un paio di bottiglie di golden syrup, uno di melassa, i mitici shortbread e i chocolate teacake: una base di biscotto, una crema di marshmallow, il tutto richiuso in un guscio di cioccolato. Un’altra bomba, ma dopo averli visti a Bake Off UK DOVEVO provarli!

Dopo altri giri e giretti, si è fatta ora di cena. Decidiamo di mangiare al Whiski Bar, dove la sera prima avevamo solo bevuto. In parte lo scegliamo anche perché trasmette la partita del Brasile contro la Germania (valide ragioni, insomma! Ahahaha). In effetti però, la scelta si rivela veramente azzeccata. Come al solito, il posto migliore si scopre solo l’ultima sera! Io sono ancora piena dal pranzo, quindi prendo del semplice pane all’aglio con formaggio. ‘na cosa leggera, insomma. Massi invece prende un hamburger ECCEZIONALE. Sembrerà una stupidaggine, ma io sono una vera amante dell’hamburger e sono anche molto critica. Cottura perfetta, pane perfetto, patatine ottime e perfette. Rosichiamo un po’ quando vediamo altri piatti passare, sembrano deliziosi, e soprattutto tutti si leccano i baffi e fanno i complimenti, quindi immaginiamo siano davvero buoni. Ovviamente, l’ultima cena non può non concludersi con un dolce, così ordino uno sticky toffee pudding, ormai ce so rimasta sotto. Tremo per un attimo quando la cameriera mi dice che la cucina è chiusa (saranno le 22), ma per fortuna, forse impietosita dalla mia faccia con la lacrimuccia, mi dice che per i dessert è ancora okay. Fiù! Beh, il pudding è delizioso, stavolta servito con il gelato alla vaniglia, sempre tiepido e super umido. Una cosa mai vista, credo abbia dentro qualcosa, perché sento di esserne dipendente!

Appagati e soddisfatti, torniamo in hotel per l’ultima notte. Cioè, le ultime 3 ore di sonno, visto che abbiamo l’aereo all’alba. Ma fa niente, in vacanza va bene tutto.
Ciao ciao Scozia, chissà quando ci rivedremo… ma mi sa che stavolta non passeranno 13 anni, qualcuno mi dice già che ha nostalgia e vuole tornarci ;D

Royal Mile

Waverly Station

Calton Hill

Princess Street Gardens

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Commenti

  1. nonsolopasticci difaby dice

    29 Luglio 2014 alle 9:04

    Ale questo racconto mi ha portato alla memoria ricordi stupendi. Anch'io da ragazza ho fatto un viaggio studio ad Edimburgo, Avevo sedici anni e soggiornai per 21 giorni in un college. Me la ricordo come una città bellissima e anche romantica. Proprio di ritorno da Stoccolma, dove ho trascorso il fine settimana scorso con il mio maritino per festeggiare il nostro quindicesimo anniversario di matrimonio, ho pensato che il prossimo viaggetto avrei voluto organizzarlo ad Edimburgo. E dopo aver letto questo tuo racconto ne sono ancora più convinta. Ale complimenti per il tuo post che mi ha tenuta incollata allo schermo per alcuni minuti senza farmi accorgere del passare del tempo e soprattuttto complimenti a te e a Max. E' così bello vedere una coppia felice!

    Rispondi
    • lacucinadiziaale dice

      29 Luglio 2014 alle 9:11

      Grazie delle belle parole Fabi <3

      Comunque, sono sempre più convinta che io e te siamo sorelle separate alla nascita! Guarda te se alla fine scopriamo che stavamo a Edimburgo nello stesso periodo… ahahaha!
      Se la conosci, sai già che Edimburgo è magica, quindi fai bene a volerci tornare. Io ho rivissuto emozioni meravigliose e ho scoperto tante cose nuove, forse anche perché ho vissuto la città ovviamente con occhi diversi e una maggiore consapevolezza. Stoccolma è una delle prossime città sulla lista, sono anni che ci voglio andare. Ma giustamente, come dice Max, dov'è che io non voglio andare? XD
      Magari potresti pensare anche tu raccontarci qualcosa del tuo viaggetto, così mi fai venire ancora più voglia di partire 😀
      Bacetto e auguri per il vostro anniversario, anche se in ritardo! <3 <3

      Rispondi
    • nonsolopasticci difaby dice

      29 Luglio 2014 alle 17:04

      Grazie per gli auguri Ale! Io credo di esserci stata qualche anno prima di te. Io ne avevo sedici e sono anche un po' più grande di te, un poco però ehhh! 😀 A me sono passati solo 22 anni dall'ultimo volta che ho messo in piede in Scozia. Direi un tempo più che sufficiente per ritornarci! 😀

      Rispondi
    • lacucinadiziaale dice

      29 Luglio 2014 alle 17:44

      Decisamente 22 anni sono un tempo ragionevole, è proprio ora che ci torni 😀
      Ma come mai appena si torna da un viaggio, si ha ancora più voglia di partire? Mi capita tutte le volte, sarò malata io? Ahahahaha!

      Rispondi

Trackback

  1. Patate a fisarmonica | ha detto:
    17 Ottobre 2015 alle 22:48

    […] di mangiarle, perché veramente non ne potevo più. E’ successo nel 2001, dopo essere stata a Edimburgo per un viaggio studio. Alloggiavamo nel college e mangiavamo lì a mensa, e le patate c’erano […]

    Rispondi

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Alessandra Corona foodblogger La cucina di zia Ale

Entusiasta della vita, ottimista per natura, grande appassionata di viaggi, fotografia, e naturalmente tutto ciò che riguarda il mondo del food. Amo il pane con il burro, la Francia e l'uovo con il tuorlo liquido.
In cucina il mio motto è "Nel dubbio, fai una torta!"
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