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Weekend (troppo breve) a Parigi

6 Dicembre 2016 by Alessandra Corona 2 Comments

Per anni, ogni volta che dovevo organizzare un viaggetto in una capitale europea, ho saltato a piè pari Parigi. Ho sempre pensato che fosse troppo grande, ci fossero troppe cose da vedere e un weekend non sarebbe mai bastato.

In effetti non sbagliavo, tutt’ora la penso così. Ma da qualche parte si deve pur cominciare, no? La voglia di andare a Parigi ci è venuta quest’estate, di ritorno dalla Normandia. Mentre guidavamo verso Beauvais, vedere quei cartelli stradali con scritto Paris 260… Paris 240… facevano un certo effetto, e così, neanche due settimane dopo essere tornati dalla Normandia, abbiamo prenotato per partire a novembre. Una scelta quanto mai azzeccata, visto che ci ha permesso di risparmiare non poco sia di volo che di hotel (fermato subito sul fidato Booking).

parigi-collage

L’unica pecca di questo viaggio è stata la durata. Troppo, troppo breve per cercare anche solo di prendere confidenza con una città grande, ma soprattutto PIENA ZEPPA di cose da vedere e da fare. Io sono partita con le mie due guide a seguito e un elenco super dettagliato fornitomi dalla mia amica Serena, che ci è stata più volte.

Il segreto, in effetti, è stato pianificare il viaggio quasi ora per ora… anche se ovviamente poi i piani non sono andati proprio come previsto e a qualcosa abbiamo dovuto rinunciare.

Per la prima volta mi sono trovata a viaggiare senza la mia fida Lonely Planet. Purtroppo l’edizione non era abbastanza aggiornata e non ho voluto rischiare. Ho optato così per una National Geographic e Parigi Low Cost, la guida scritta da Elena Italiani, una blogger italiana che vive a Parigi. Ve la consiglio spassionatamente, ci sono delle chicche utilissime!

montmartre-panorama-0111

1° GIORNO: Ile de la Cité, Notre Dame, Marais, Bastille, Champs-Elysées, Arco di Trionfo, Pont de l’Alma

Partiamo con uno dei miei amati voli all’alba… e menomale, perché tra una cosa e l’altra arriviamo in hotel quasi a mezzogiorno. Appena atterrati a Charles de Gaulle, presso l’ufficio informazioni facciamo l’abbonamento ai mezzi per 3 giorni. Soldi santi e benedetti, lo consiglio senza se e senza ma.

Mentre siamo sulla RER B (il treno che porta in città), a un certo punto Massi dice di aver visto la Tour Eiffel da lontano. Il tempo di girarmi e il paesaggio è già cambiato. Per un attimo mi sento come Meg Ryan in French Kiss…

Dopo un doppio cambio di metro, raggiungiamo finalmente l’hotel, che  si trova a Montmartre.

La prima tappa di oggi è Ile de la Cité, per visitare Notre Dame. Prima però ci infiliamo in una boulangerie e ci procacciamo il pranzo da portarci dietro – una baguette, ovviamente.

Il tempo ci sta graziando, c’è addirittura il sole! Decidiamo di approfittarne e mangiare proprio di fronte a Notre Dame. Purtroppo ci rendiamo anche conto che la fila è a dir poco chilometrica, così, a malincuore, decidiamo di non entrare 🙁

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La seconda tappa del giro è il Marais, uno dei quartieri che più ci resteranno nel cuore.

Le strade qui sono strette e super affollate, soprattutto Rue des Rosiers, dove ogni 5 metri c’è un locale che vende falafel. Strano? In effetti no, visto che questo è il quartiere ebraico. C’è anche un locale che mi ha consigliato Serena, ma anche qui la fila è chilometrica, non possiamo perdere mezz’ora solo per un falafel. Decidiamo di tornare il giorno dopo, per ora approfittiamo ancora del tiepido sole!

Si continua il giro – rigorosamente a piedi – andando verso Place de la Bastille e la bellissima Place des Vosges, dove facciamo una sosta madeleine e riprendiamo fiato.

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Decidiamo di prendere la metro e andare verso gli Champs-Elisées. Appena usciamo dalla metro veniamo travolti da  odori di dolciumi e vin brulé… ci sono i mercatini di Natale! In effetti me lo aspettavo, lo avevo letto un paio di giorni prima sulla guida. Ovviamente non potrei essere più contenta. Ho preso due piccioni con una fava! Gli stand sono davvero tantissimi, una cosa quasi esagerata. Gli Champs-Elysées sono una via immensa, super ampia e piena di negozi, molti dei quali di lusso. E’ venerdì pomeriggio e i parigini sono in preda allo shopping selvaggio.

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Dopo una bella scarpinata arriviamo all’Arco di Trionfo. E lì capisco che, se un giorno dovessi mai tornare a Parigi in macchina, quello sarà un incrocio da evitare. Io sono abituata al traffico di Roma e ho guidato anche a Napoli e Palermo che non sono proprio tranquille, ma lì è Roma-Napoli-Palermo tutte insieme appassionatamente! arco-di-trionfo-0019

Mentre torniamo verso la metro, a un certo punto mi volto e lei è lì…

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E’ la mia prima volta ed è un’emozione! Decidiamo che non è troppo lontana, possiamo raggiungerla. Cammina cammina… niente, sembra non si arrivi mai. Evidentemente abbiamo sottovalutato le distanze. Arriviamo comunque al Pont de l’Alma, dal quale possiamo ammirarla illuminata, in tutto il suo splendore.

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Si è fatto tardi e decidiamo di tornare verso il ristorante, trovato sulla guida di Elena Italiani.

Il ristorante non delude le aspettative. Il rapporto qualità-prezzo è ottimo, la zuppa di cipolle, il bouef bourguignon e l’agnello, anche. Ci piace!

Pasti: Le Relais Gascon.

Hotel: Hotel de Flore. Pulito, comodo, ottima la colazione. Straconsigliato.

2° GIORNO: Trocadero, Tour Eiffel, Pont Alexandre III, Marais, Les Halles

La nostra giornata inizia presto. Oggi il freddo è particolarmente pungente, ma il programma prevede la visita a la Tour Eiffel. Ci arriviamo dal lato dei giardini del Trocadero. Che dire? E’ grande e bellissima, nonostante ci sia un po’ di foschia. Solo qui scatto un milione di foto. Mi attira come una calamita!

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Da lì arriviamo a Pont Alexandre III, anche questo immenso e sontuoso. Dopo un altro giro (e una zuppa bollente) ai mercatini degli Champs-Elysées, torniamo verso il Marais, obiettivo: falafel! Lo prendo da Chez Hanna, dove c’è fila anche oggi, ma mi accorgo che scorre e alla fine ringrazio di averla fatta. Il falafel è servito in una pita con mille condimenti. Buonissimo, per nulla secco, saporito al punto giusto. Adoro. Ci perdiamo un po’ per le vie del Marais ad ammirare le vetrine e per un attimo sogniamo di vivere lì… <3

Il giro ora prevedrebbe Place de la Madeleine, dove ci sono Fauchon (regno degli éclair) e Hédiard (regno dei gourmet). Arriviamo lì ovviamente in metro, ma con grande dispiacere scopriamo che sono chiusi 🙁 Per consolarmi decido di andare alla ricerca di Dehillerin, la cosiddetta “ferramenta della cucina”. Un posto fantastico, che se amate la cucina la metà di quanto la amo io, adorerete alla follia! La leggenda narra che addirittura Julia Child venisse a rifornirsi qui. Io sono estasiata, comprerei TUTTO. Mi ferma solo il fatto che viaggiamo col bagaglio piccolo. Alla fine scelgo solo 4 pezzi, ma che chicche <3

Tutti per @ideeinpasta e le mie amiche blogger curiose ? il bottino di oggi da Dehillerin (soprannominata "la ferramenta della cucina"). Quello a sinistra è uno stampo da plumcake… APRIBILE! ?? #ziaaleintrasferta #bloggallinearoundtheworld #props #paris #cosedafoodblogger #ifoodit #ifoodies #ifoodlovers #parisisalwaysagoodidea #takemeback #travel #travelgram

A photo posted by La cucina di zia Ale (@zianana) on Nov 12, 2016 at 2:04pm PST

Continua a piovere e sono quasi le 18. Il piano di andare al Louvre ormai è sfumato. Non siamo però lontani da Les Halles, il centro commerciale più grande che abbia mai visto. Una cosa esagerata. Per ripararci dalla pioggia e fare una pausa pipì decidiamo di fare un giro veloce, prima di andarci a procacciare qualcosa per la cena 😀

Pasti: Pranzo con ottime zuppe prese ai mercatini degli Champs-Elysées + falafel nel Marais. Cena di nuovo presso mercatini.

3° GIORNO: Montmartre, Sacre Coeur, Pigalle, Moulin Rouge

Visto che abbiamo il volo questa sera, decidiamo di restare nei dintorni dell’hotel e dedicare la giornata alla visita di Montmartre. La giornata è super uggiosa, a tratti piove anche forte. Peccato, perché dalla collina di Montmartre (che raggiungiamo in funivia utilizzando il nostro abbonamento ai mezzi) si gode di un panorama splendido.

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Quando arriviamo nella chiesa si sta svolgendo la messa, quindi non ci fanno neanche entrare (giustamente). Dietro il Sacre Coeur si trovano delle viuzze strapiene di negozietti, dove compriamo qualche pensierino per parenti e amici.

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Nonostante la pioggia raggiungiamo anche la famosa vigna. Una vera e propria vigna, proprio nel cuore di Montmartre, un’oasi di pace!

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Dopo aver mangiato una zuppa di cipolle e un coq au vin, decidiamo di andare verso Pigalle e il Moulin Rouge. Ormai è troppo tardi per fare altro e continua a piovere, quindi ci infiliamo nello Starbucks lì di fronte per fare una pausa e perdere una mezz’ora, prima di tornare verso l’hotel e riprendere il treno per l’aeroporto.

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Considerazioni finali e pensieri sparsi

Ripeto, due giorni e mezzo sono davvero troppo pochi, almeno la prima volta. D’altro canto, non mi pento affatto della decisione.

Parigi è una città grande, con spazi immensi… ma a tratti è anche intima e raccolta. Ci sono luoghi che in fondo ci sembra di conoscere da sempre, dopo averli visti nei film e immaginati leggendo i libri. Ma vederli dal vivo… beh, è tutta un’altra storia! Parigi è senza dubbio una di quelle città che DEVONO essere viste, almeno una volta nella vita.

Cosa non perdere a Parigi? Le boulangerie, le pasticcerie, le Marais, i macaron, la metropolitana, le baguette, Montmartre, i falafel, i ponti sulla Senna, i bistrot, la Tour Eiffel, tutte cose che non dimenticherete mai.

Insomma, Parigi è sempre una buona idea <3

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Comments

  1. Federica says

    7 Dicembre 2016 at 17:26

    Che Bel racconto !? mi hai fatto tornare in mente tutti i ricordi e le emozioni del mio primo e unico viaggio a Parigi. Non vedo l’ora di tornarci ??

    Rispondi
    • lacucinadiziaale says

      8 Dicembre 2016 at 22:53

      Grazie Fede <3
      Che bello, ci ho lasciato un pezzetto di cuore e devo assolutamente tornarci <3

      Rispondi

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Alessandra Corona foodblogger La cucina di zia Ale

Entusiasta della vita, ottimista per natura, grande appassionata di viaggi, fotografia, e naturalmente tutto ciò che riguarda il mondo del food. Amo il pane con il burro, la Francia e l'uovo con il tuorlo liquido.
In cucina il mio motto è "Nel dubbio, fai una torta!"
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