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La mia Provenza – Racconti al profumo di lavanda ed erbe aromatiche

3 Agosto 2018 by Alessandra Corona 6 commenti

Lo so, “La mia Provenza” potrebbe sembrare un po’ pretenzioso come titolo… ma se qualcuno ha potuto scrivere “La mia Africa”, penso di avere il diritto di scrivere della mia Provenza, no?

Del resto, ogni viaggio è a sé, ognuno fa giri e visita posti diversi, quindi in fondo è proprio così, in questo post vi racconterò come è stato il nostro viaggio in Provenza, tanto atteso e desiderato.

Erano letteralmente anni che sognavo la Provenza e la Francia del Sud. Era un viaggio che avevo cercato di fare più volte, sognavo di vedere quei luoghi magici visti in tanti film. E finalmente quest’anno gli astri si sono allineati e ho capito che sarebbe stato il momento giusto.

Peccato che insieme a me lo abbia pensato praticamente il resto del mondo. Prima di partire ho visto infinite foto di amiche e amici che andavano e venivano dalla Provenza manco fosse il supermercato dietro casa. Per carità, sapevo che non saremmo andati in un periodo tranquillo, ma così è stato quasi esagerato.

Non per questo, però, non ce la siamo goduta.

Abbiamo deciso di andare a metà luglio appositamente per vedere la fioritura della lavanda. Anche se, a posteriori, secondo me sarebbe ancora meglio anticipare un po’, quindi partire a fine giugno-primi di luglio, per trovare i campi ancora più rigogliosi, senza erbacce, e magari anche un pelo di caldo in meno. Il clima a luglio, infatti, è piuttosto caldo, anche se per fortuna non è un caldo umido, tanto che per giorni ho dimenticato anche l’esistenza delle zanzare.

Ma cosa c’è da vedere in Provenza, oltre alla lavanda? E’ questa la domanda che mi hanno fatto in tanti. Beh, la verità è che da vedere c’è un piccolo mondo fatto di minuscoli borghi arroccati, persi tra le colline; di vigneti a perdita d’occhio; di strade assolate e tranquille; di persone dall’accento a volte un po’ strano, ma che ti accolgono a braccia aperte; di mercati pieni zeppi di colori e sapori meravigliosi; di vini rosé a tutte le ore e bistrot e locali con minuscoli tavolini.

Il nostro itinerario è durato in tutto 8 notti e 9 giorni. Siamo partiti in auto da Roma. Prima tappa: Nizza. A seguire Marsiglia. Abbiamo quindi lasciato la Costa Azzurra e ci siamo addentrati nel Luberon (la “vera” Provenza), dove abbiamo usato come base Apt e infine Aix-en-Provence.

Se volete passare direttamente ai consigli utili sulla Provenza vi consiglio di andare alla fine del post!

NIZZA

Abbiamo scelto Nizza come prima tappa per spezzare un po’ il viaggio. Ci ero stata una volta, in gita, ma ricordavo solo il lungomare. In effetti il lungomare di Nizza con la sua Promenade des Anglais è famosissimo con buona ragione. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata la Vecchia Nizza, il centro storico, con il suo dedalo di viuzze. Secondo me è perfetta per passarci una giornata e una notte (come abbiamo fatto noi) a meno che non vogliate vivervi il mare.

Finestre di Nizza Vecchia

MARSIGLIA

A Marsiglia abbiamo trascorso due notti e vi dico già che secondo me sono tante. Pensavo fosse una città più grandicella, che meritasse almeno due giorni, invece è un po’ più come un paesone. Non che non mi sia piaciuta eh, dico solo che non c’è così tanto da girare.

E’ una città brulicante di gente, che profuma – davvero – di sapone (di Marsiglia), che al tramonto si tinge di rosa e blu. Una città viva, colorata e rumorosa a tutte le ore; una città multietnica, dove la gente ama sedersi nei mille bar e localini con micro tavoli e conversa per ore sorseggiando Pastis, il tipico liquore a base di anice servito come aperitivo.

Il fulcro di Marsiglia è il Vieux Port, il porto vecchio, che al tramonto vi regalerà uno spettacolo magnifico. Tutto intorno potete trovare una miriade di ristoranti e localini, anche se secondo me alcuni sono molto turistici, quindi occhio. Noi abbiamo comunque mangiato divinamente a Le Quai de la Galiote. Una frittura di moscardini superlativa e anche tutto il resto cucinato divinamente, crème brulée compresa.

Di sera il porto si trasforma in una kasbah. Normale, visto il gran numero di magrebini, soprattutto, che vivono in città. Un fenomeno a dir poco affascinante.

Il quartiere che ho amato di più è sicuramente il Panier, vecchio quartiere di pescatori, lo stesso dove negli anni ‘70 si tenevano gli affari più loschi. Oggi è un dedalo di vicoli con facciate colorate, persiane color pastello e panni stesi. 

Marsiglia quartiere Panier

LUBERON

Bonnieux, Lacoste, Gordes, Abbazia di Sénanque, Apt

Dopo tre giorni di viaggio, ci siamo finalmente addentrati nel Luberon, a caccia della lavanda e dei borghetti di cui mi ero innamorata guardando film come Un’ottima annata o leggendo libri come Un anno in Provenza. E in effetti, è proprio quello che ho trovato. Mi è sembrato letteralmente di stare in un film, giuro.

Il primo borgo che abbiamo incontrato lungo la strada è stato Bonnieux con il suo splendido mercato. Un luogo delizioso, che sembra dimenticato da Dio, ma che si vivacizza nel giorno di mercato (venerdì).

Nota per gli appassionati: Bonnieux è uno dei luoghi di riprese di Un’ottima annata.

Pochi chilometri dopo abbiamo visitato la minuscola Lacoste con il suo castello del Marquise De Sade, che tanto avevo studiato all’università! Il castello è visitabile ma solo in certi orari. Quando siamo arrivati noi era chiuso, purtroppo.

Dopo Lacoste abbiamo quindi fatto rotta su Gordes e la famosa Abbazia di Sénanque. Peccato non aver potuto godere della pace di questo luogo, perché i turisti erano veramente troppi. Considerate che a visitare l’abbazia arrivano con pullman su pullman… se ne avete la possibilità, vi conviene andarci al mattino presto o al tramonto (cosa che avrei voluto fare anche io, ma purtroppo abbiamo dovuto cambiare programma) – considerate tanto che a luglio il sole tramonta dopo le 21:30, quindi potete prima mangiare e poi andare.

Abbazia di Senanque

Anche Gordes merita una visita. Un altro borghetto delizioso, anche questo usato come location per le riprese di Un’ottima annata, soprattutto il bistrot/café che si trova in piazza.

Il nostro primo giorno nel Luberon si è concluso ad Apt, che avevamo scelto per dormire in quanto centro un po’ più grande degli altri (un paese anziché un borgo, non certo una città!).

Consiglio utile: come hotel ad Apt abbiamo scelto Le Couvent. Prenotando (e pagando anche, stavolta) in anticipo abbiamo risparmiato un bel po’ e ci siamo trovati benissimo. Posto incantevole, colazione deliziosa, camera immensa e poi è in pieno centro ma di fronte ci sono centinaia di parcheggi gratuiti (cosa da non sottovalutare!)

Mercato di Apt, Isle-sur-la-Sorgue, Fontaine de Vaucluse, Roussillon

Il sabato è giorno di mercato ad Apt. Se siete appassionati del genere ve lo consiglio vivamente. Occupa praticamente mezzo paese – una cosa così grande giuro non l’avevo mai vista – e potete trovare letteralmente di tutto: pomodori e zucchine di tutti i colori, erbe aromatiche super profumate, frutti rossi che sembrano piccoli gioielli, lavanda in tutte le sue forme, saponi di Marsiglia, pani, quiche e brioche, piatti pronti (qui va tantissimo – anche se sembra strano – la paella!), fiori, stoffe meravigliose…

In tarda mattinata abbiamo lasciato Apt e abbiamo puntato su Isle-sur-la-Sorgue, caratterizzata dal fiume che attraversa il centro città e dove in tanti si rinfrescano in estate (noi poi siamo arrivati che c’erano quasi 40 gradi!). Una cittadina deliziosa, piena di localini e tanto verde e fiori! Qui abbiamo fatto l’aperitivo in una fromagerie carinissima, dove io avrei assaggiato letteralmente ogni formaggio che avevano.

Isle sur la Sorgue

Isle sur la Sorgue centro citta

Poco distante si trova Fontaine de Vaucluse, con la sua natura lussureggiante. E’ stata una piacevole pausa dal caldo, in effetti, e ci siamo davvero rifatti gli occhi ammirando le gole a strapiombo sul fiume che si colora di un verde smeraldo meraviglioso.

Fontaine de Vaucluse fiume

Fontaine de Vaucluse mulino

Fontaine de Vaucluse Mulino fiori

E visto che ci sentivamo freschi, abbiamo deciso di raggiungere Roussillon. Avevo letto che lo chiamavano il Colorado Provençal, ma non credevo di trovarmi letteralmente di fronte a un deserto! E’ una sensazione strana, quasi non sembra di stare in Europa. Qui sul Sentier des Ocres la terra rossa – l’ocra – domina il paesaggio e sembra davvero di stare in un deserto della West Coast. Un consiglio spassionato: decidete in anticipo quando andare a Roussillon e mettete un paio di scarpe scure o comunque non bianche o nuove. La terra rossa, infatti, è bellissima ma si attacca alle scarpe che è una meraviglia 😀

Roussillon paese

Roussillon chiesa

Roussillon canyon

Lavanda, lavanda e ancora lavanda!

Se cercate la lavanda in Provenza, la piana di Valensole è il posto per voi.

Come ho scritto nel mio post su Instagram mentre ero in viaggio: “Venire in Provenza e non vedere la lavanda è come andare a Roma e non vedere San Pietro. Certo è anche difficile non vederla proprio, visto che è ovunque, anche quando non la cerchi. Immagino chi vive qui, che ne avrà abbastanza e riderà delle orde di noi folli turisti che, appena arriviamo qui, ci compriamo un cappello, ci mettiamo una gonnellina bianca e andiamo in giro per i campi in cerca dello scatto perfetto… e dell’insolazione assicurata “

Avete presente le foto come questa?

Provenza campo di lavanda Valensole

O questa?Girasoli Provenza

Ecco. Questi posti esistono davvero.

Solo che intorno non avete il nulla, ma altri centomila turisti che fanno quello che fate voi. Per carità, gli spazi sono così vasti che ognuno ha i suoi eh, niente paura. Però è una cosa che mi ha fatto troppo ridere, perché dalle foto sembrano sempre luoghi isolati e fatti apposta per noi.

Ciò non vuole dire che non sia meraviglioso. Anzi, questo è stato il giorno in cui mi sono divertita di più. Abbiamo scattato un trilione di foto, ci siamo messi in pose sceme, abbiamo riso come matti e ci siamo spostati da un campo all’altro in cerca dello scatto della vita! Non so se lo abbiamo trovato, ma è stata una giornata indimenticabile.

Abbiamo anche trovato la Festa della Lavanda a Valensole – altro paesino delizioso, tra l’altro.

Cappello campo di lavanda Provenza

Provenza gioco

Bacio in campo di lavanda

AIX-EN-PROVENCE

Avevo promesso a Max gli ultimi due giorni di relax, dopo giorni passati a trottare su e giù per il Luberon. Dopo tutti quei minuscoli borghi è stato quasi strano trovarsi in una piccola città come Aix-en-Provence. Orari diversi, catene di negozi, tanta scelta (anche solo per mangiare). D’altro canto, Aix è comunque una cittadina e conserva ancora quel fascino della piccola città provenzale, con i suoi mercati, i ritmi lenti, le persiane pastello e i negozi con le facciate in stile retrò.

Col senno di poi, Aix è un’ottima base per un viaggio in Provenza. Si trova infatti a una distanza non eccessiva da tutti i luoghi di interesse (almeno, dalle tappe che abbiamo fatto noi!) ed essendo più grandino come centro è anche meglio sotto alcuni aspetti. Noi ci abbiamo trascorso due notti e ce le siamo godute tutte.

Fontane di Aix en Provence

Boulangerie Aix en Provence

Imparerete che ogni giorno è giorno di mercato da qualche parte in Provenza... e il martedì e giovedì tocca a Aix. Troverete non solo olive, formaggi, fiori, vini, frutta e verdura, ma anche una splendida parte dedicata all’antiquariato.

Di Aix ricorderò i vicoletti pittoreschi, le tante fontane, il rosé gelato e i bistrot con tavoli sempre più petit  E’ senza dubbio un luogo in cui potrei vivere, almeno per una parte dell’anno.

Fragole mercato Aix en Provence

Fiori al mercato di Aix en Provence

97,5 Km percorsi a piedi

112 piani di scale saliti

Infiniti scatti (questi sono sono solo una minima parte e SOLO quelli fatti con la macchinetta)

Decine di baguette e croissant mangiati

Tantissimi profumi che resteranno indelebili

Sapori che ricercheremo

Nuove abitudini prese (Vedi mettere le erbe di Provenza un po’ ovunque, anche sui formaggi <3 )

 

Questa è stata la mia, la nostra Provenza <3

 

Consigli di viaggio utili:

Se volete partire per vedere la lavanda, vi consiglio di scegliere il periodo tra metà giugno e metà luglio. Se partite in altri periodi, sappiate che la Provenza è la zona della Francia con più ore di sole all’anno. Attenzione però a gennaio, quando inizia a soffiare il freddo Mistral e le temperature precipitano!

“Sfruttate” i mercati. Fateci un giro, avvicinatevi a ogni banco e assaggiate tutto quello che potete! Trovo sia un modo perfetto per conoscere i veri sapori di Provenza e poi scoprirete delle leccornie speciali!

I parcheggi sono un tasto dolente in Provenza e in generale in Francia. Quando prenotate, assicuratevi di trovare hotel con parcheggio (e di prenotarlo, eventualmente). I parcheggi nelle varie città ci sono ma quasi tutti a pagamento e soprattutto carissimi. Noi a Marsiglia e Aix abbiamo pagato quasi 50 euro per due giorni.

Occhio agli orari dei ristoranti. A Nizza ad esempio siamo rimasti quasi senza pranzo (e volevamo giusto un’insalata o una cosa veloce) perché erano quasi le 14. La sera molte cucine chiudono presto. Consiglio di adeguarvi agli orari “nordici” e andare a cena per le 19:30.

Giorni di mercato (se andate in altri borghi, controllate prima quali sono i giorni di mercato):

Bonnieux – Venerdì

Apt – Sabato

Forcalquier – Lunedì

Aix-en-Provence – martedì, giovedì

Specialità da provare:

Bouillabaisse – zuppa di pesce tipica di Marsiglia e della costa in generale.

Petit farcis – verdure ripiene di carne

Pissaladière – focaccia con cipolle e olive

Panisse – frittelle di farina di ceci che ricordano le panelle.

Tapenade di olive nere e verdi

Ratatouille – verdure stufate

Erbe di Provenza – le troverete in tantissimi piatti e in vendita sfuse nei mercati. Fatene incetta!

Formaggi di ogni tipo, soprattutto quelli di capra. Menzione speciale per il banon, tipico della zona. Provate anche quello blu e quello rosso (li vedrete in ogni mercato), rispettivamente alla lavanda e alla barbabietola e pomodorini secchi.

Pane, biscotti, salami, formaggi e miele alla lavanda. Non storcete il naso. Provateli perché meritano!

Cucina marocchina/magrebina in generale. Vista la forte presenza di questa comunità, vale la pena mangiare un ottimo couscous o tajine marocchini, fidatevi!

Vino rosé – tipico della zona, ottimo come aperitivo o a tutto pasto.

Pastis – liquore a base di anice servito come aperitivo. Molto rinfrescante.

Farigoule – liquore a base di timo tipicamente provenzale, non facilissimo da trovare ma strepitoso e super digestivo. Da gustare ben freddo.

Ristoranti consigliati:

Marsiglia – Le Quai de la Galiote sulla riva sinistra del Vieux Port. Localino a modo, cameriere carino e simpatico, piatti vari, freschi, davvero ottimi. Ovviamente noi non abbiamo preso pasta e pizza, ma devo dire che avevano anche loro un aspetto invitante.

Apt – Le Carnot Set – Ve lo consiglio vivamente perché è stata davvero un’esperienza unica. Io mi sono innamorata del foie gras servito con la composta di cipolle!

Lalhambra – Ristorante marocchino dove potrete gustare un ottimo couscous o tajine. Porzioni belle abbondanti, speziate al punto giusto. Servizio delizioso <3

Aix en Provence – Le Petit Bistrot. Ce ne sono diversi in città. Forse è un po’ commerciale o turistico, ma onestamente ha un ottimo rapporto qualità/prezzo e un buon menù. Noi ci abbiamo mangiato e bevuto benissimo. E poi la location è deliziosa <3

Per il resto, di solito a pranzo mangiavamo baguette (le trovate già pronte in café e boulangerie o potete comprare l’occorrente al mercato/supermercato e prepararvele da voi).

In linea di massima abbiamo mangiato sempre bene, tranne forse una sera a Marsiglia (non che abbiamo mangiato male, ma non è stato degno di nota).

Se siete arrivati vivi alla fine di questo post, congratulazioni, siete passati al livello successivo! XD

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Summary
Itinerario di viaggio in Provenza
Article Name
Itinerario di viaggio in Provenza
Description
Itinerario di viaggio in auto in Provenza e Costa Azzurra.
Author
Alessandra Corona

Archiviato in:Senza categoria, Viaggi mangerecci Contrassegnato con: Francia, Provenza, Viaggi mangerecci

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Insalata di spinacini con pesche grigliate e pinoli »

Commenti

  1. Annalaura dice

    3 Agosto 2018 alle 10:32

    Adoro il tuo racconto: coinvolgente e utile! Guarda, io non ho mai pensato alla provenza come meta ma tu mi hai proprio incuriosito!!

    Rispondi
  2. Elisa Bellini dice

    3 Agosto 2018 alle 10:42

    Con questo racconto mi hai fatto sognare 😍 inoltre ho scoperto che i francesi hanno i miei stessi orari 😂del “nord” .
    Spero di poter fare presto questo viaggio. Mi hai decisamente invogliato 😘

    Rispondi
  3. Elisa Russo dice

    3 Agosto 2018 alle 12:43

    Questo post è un incanto,anzi scusami, questo racconto è un incanto 😍 ero con voi in tutte le tappe, in tutte le viuzze e i borghi; tra la lavanda e le cose assaporate, dal vino alla ratatouille ❤️
    È uno scritto che viene dal cuore, da un animo che riesce sempre a cogliere la bellezza ovunque si celi. Sei una bellezza amica mia, siete una bellezza! Sono orgogliosa di essere vostra amica ❤️❤️❤️

    Rispondi
  4. Alice dice

    3 Agosto 2018 alle 13:11

    Ale incredibile! Un fotoracconto che ti fa sognare, ti fa immergere nei profumi e nei colori della Provenza e te li fa vivere con la vostra incredibile gioia di vivere!!!

    Rispondi
  5. ricettevegolose dice

    22 Agosto 2018 alle 13:20

    Grazie per questo meraviglioso foto-racconto, me lo sono letto tutto d’un fiato! Come ti avevo detto un viaggio in Provenza è nei miei sogni e prima o poi lo realizzerò, questo tuo post mi sarà utilissimo 🙂 Un abbraccio!

    Rispondi
    • lacucinadiziaale dice

      22 Agosto 2018 alle 17:11

      Grazie Ali <3
      Vacci al più presto, è uno di quei viaggi che ti resta nel cuore <3

      Rispondi

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Alessandra Corona foodblogger La cucina di zia Ale

Entusiasta della vita, ottimista per natura, grande appassionata di viaggi, fotografia, e naturalmente tutto ciò che riguarda il mondo del food. Amo il pane con il burro, la Francia e l'uovo con il tuorlo liquido.
In cucina il mio motto è "Nel dubbio, fai una torta!"
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